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Le pieghe dell’anima

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Le pieghe dell’anima

 

Questo è il titolo della mostra dell’artista biellese Daniele Basso che ha esposto alcune delle sue opere nello splendido scenario del Santuario di Oropa, che il nostro Gruppo, sabato 16 luglio ha avuto la fortuna di visitare accompagnati dall’artista che le ha ideate e create.

Le pieghe dell'anima

Il primo impatto è di quelli che lasciano il segno: varcati i cancelli del santuario non è possibile ignorare Boogyeman

Le pieghe dell'anima

un’opera gigantesca che simboleggia la paura, vista di spalle e con le mani protese ad artiglio pronte a ghermire i passanti; la sua tunica lunga fino ai piedi e il cappuccio lo rendono maestoso ed inquietante allo stesso tempo. La parte superiore dell’opera, che è alta ben 3,30 metri, ci ha permesso di giocare con i riflessi dell’acciaio lucido, che in base alla luce consentono inquadrature insolite e di effetto. Ad ogni passo muta la luce e ciò che viene rappresentato cambia aspetto in un poliedrico alternarsi di colori.

Salendo i gradini abbiamo raggiunto il colonnato che circonda l’area Sacra del Santuario, e ad accoglierci abbiamo trovato Achill,

Le pieghe dell'anima

un falco che sembra scendere dalla montagna con gli artigli protesi in avanti per afferrare la preda o semplicemente per prepararsi all’atterraggio. È impossibile non apprezzare tutta la possenza di questo animale ritenuto sacro da molte popolazioni, che esorta a trovare il coraggio di osare e di puntare in alto, ma anche di guardare le cose da una certa distanza per avere un quadro d’insieme migliore e non farsi condizionare; scegliere davvero per cosa vale la pena di lottare.

Anche in questo caso, l’acciaio lucidato a specchio consente una quantità infinita di punti di vista, e per noi una moltitudine di punti di ripresa che sembrano non finire mai.

Lasciato Achill ai propri voli, abbiamo attraversato lo spazio davanti alla Basilica antica e affrontato l’ampia e ripida scalinata che ci ha portato con un ultimo sforzo al nuovo grande piazzale della Basilica nuova, dove ansimanti per la fatica ci siamo dedicati all’osservazione dell’opera che si trova proprio sul sagrato davanti alla chiesa: Ikaros

Un paio di splendide e gigantesche ali riflettono l’azzurro del cielo, la Basilica stessa, e il panorama sul biellese. Ogni passo è una rivelazione, uno spingersi oltre. Le ali simboleggiano la rinascita e la spiritualità, la ricompensa per aver saputo vincere le nostre paure e potersi librare nell’aria leggeri come una piuma.

Ora capiamo il senso della mostra, avendone conosciuto il suo Alfa (Boogyeman) e il suo Omega (Ikaros).

Le pieghe dell'anima

Anche qui ci perdiamo nei riflessi che il sole, le nuvole e il maestoso sfondo della Basilica nuova ci regalano sulla superficie di acciaio lucidata, e ci divertiamo anche ad incorniciare l’opera, così come le altre, tra le persone che la osservano stupiti e curiosi

Dopo aver concluso la visione di queste opere all’esterno, sempre accompagnati dall’artista, ci siamo diretti all’interno dei locali del Santuario, alla scoperta delle altre opere in mostra.

Le pieghe dell'anima

 

Per il Cristo Ritorto, situato nell’altare della Basilica antica, occorre pazientare, sfruttando i brevi periodi di pausa tra una messa e l’altra, assai frequenti soprattutto nel fine settimana. Quella piccola statuina blu, con il piedistallo in ulivo, che ha dietro di sé la statua della Madonna Nera, è comunque molto potente. Abbiamo apprezzato la postura appunto ritorta, che rende omaggio alla nostra tradizione laniera.

Lasciata in silenzio la Basilica antica, siamo saliti ai piani superiori del Santuario, dove nelle stanze reali del Museo dei tesori abbiamo incontrato il Re Leone, maestoso nella sua postura sopra un elegante tavolo, e circondato da antichi dipinti

Le pieghe dell'anima

Quest’opera, come le successive collocate all’interno e sapientemente illuminate, ci hanno imposto lunghi periodi di osservazione, e obbligati al ricorso del cavalletto, per ottenere delle fotografie tramite lunghe esposizioni. Abbiamo così potuto soffermarci per più tempo, entrando ancora di più in contatto con queste figure che, come nel caso del Re Leone, fanno percepire perfettamente il senso di regalità, dignità e potere.

Poco oltre, nella manica di Sant’Eusebio, davanti ad una delle finestre che danno sul cortile Sacro, e con lo sfondo della Basilica antica, la piccola Blue Vierge, la Vergine Blu, ci ha seriamente impegnato nella ricerca della luce giusta, che siamo certi di aver trovato. In queste gallerie si trovano una quantità innumerevoli di ex voto, testimoni di storie antiche e commoventi, e la piccola vergine inserita nell’acciaio a specchio, sembra quasi rendere omaggio

Le pieghe dell'anima

Nella Biblioteca del Santuario abbiamo infine potuto ammirare le tre opere che l’artista ha chiamato “Frame, volutamente incompiute”: una Venere di Milo, la Nike di Samotracia e un piccolo Achill che l’artista intenzionalmente non ha completato, lasciando così vedere da vicino la trasformazione della materia da grezza a finita, uno stimolo in più per la nostra fotografia, che ci ha stimolato nell’accostare il finito al non finito.

Le pieghe dell'anima
Le pieghe dell'anima
Le pieghe dell'anima

La disposizione delle tre opere in quel bellissimo spazio si completa poi con l’illuminazione che crea un affascinante gioco di luci ed ombre che abbiamo cercato di conservare nella riproduzione fotografica.

Il nostro percorso è così terminato, ma la curiosità di osservare, e quindi fotografare le opere esterne anche con l’illuminazione notturna, ci ha convinto a restare per attendere il calar del sole, e dopo una meritata pausa e un’ottima cena, con dispiegamento di cavalletti e lunghe esposizioni, siamo ritornati da Boogyeman, da Achill e da Ikaros, ripercorrendo a ritroso il Santuario che nel frattempo si è fatto più intimo e silenzioso.

Le pieghe dell'anima

È stata una bellissima esperienza che abbiamo documentato come ci piace e come sappiamo fare, con la luce del sole e con la luce artificiale la sera. Ognuno di noi conserva le proprie sensazioni ed emozioni, così come i propri punti di vista, ed ha realizzato con quei sentimenti le fotografie che speriamo contribuiscano nella documentazione e arricchimento di un evento e percorso artistico che resterà nella storia del nostro Territorio.

Potete vedere altre immagini in questa galleria fotografica

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