Conosciuta anche come Valle di Mosso, è composta da una parte più a monte piuttosto ampia e caratterizzata dagli ampi pascoli della zona del Bocchetto di Sessera e dello spartiacque Strona/Sessera. La valle si restringe poi tra Callabiana e Camandona dove le acque dello Strona sono trattenute nell’invaso artificiale di Ponte Vittorio. Il fondovalle diventa in questo tratto densamente abitato e ricco di stabilimenti industriali, in maggioranza nel settore tessile. In questa zona, ai numerosi centri abitati di dimensioni anche notevoli si affiancano vasti boschi di castagno che ammantano le pendici delle basse montagne e delle colline circostanti. Sulle zone meglio esposte viene da secoli coltivata la vite; in particolare nei dintorni di Lessona dove si produce l’omonimo vino (DOC).
Fin dall’inizio dell’Ottocento, ad opera di Pietro Sella, la Valle Strona fu protagonista del passaggio dalla produzione manifatturiera a quella industriale. Già nel 1836, quando i “lanifici idraulici” erano, nel Biellese, una decina, i più importanti erano localizzati nella valle, che ben presto divenne il più sviluppato centro industriale del Biellese. La crescita dell’industria tessile in Valle Strona è stata continua fino a raggiungere, nel 1961, oltre 12.000 addetti, quando in Biella se ne registravano circa 9500. Questa secolare tradizione laniera viene oggi confermata attraverso la continuità della produzione, che rimane al vertice della qualità.
I comuni della vallata sono:
Bioglio, Callabiana, Camandona, Cossato, Lessona, Pettinengo, Piatto, Quaregna Cerreto, Vallanzengo, Valle San Nicolao, Strona, Valdengo, Veglio, Vigliano Biellese.
Oggi vi portiamo alla scoperta di un altro piccolo gioiello del nostro biellese, una sontuosa dimora che ci accoglie alle porte di Vigliano e ci svela il suo parco e le sue magnifiche sale riccamente affrescate che ben si prestano per l’organizzazione di eventi e matrimoni. Villa Era venne costruita tra il 1884 ed il 1888 su progetto dell’architetto Enrico Petitti di Torino. Sorge adiacente alla settecentesca struttura originaria. La facciata ha forti richiami classici nella proporzione, nelle colonne del portico, nei timpani e nelle finestre. Agli inizi del ‘900 venne acquistata da Ermanno Rivetti, industriale tessile Biellese, alla cui famiglia appartiene. Il parco che circonda l’edificio è dello stesso periodo e conserva molti elementi dei giardini ottocenteschi, particolarmente quelli Piemontesi, vi predominano le conifere: abeti, cedri del Libano, ma anche latifoglie: faggi e magnolie e macchie di arbusti: rododendri e azalee tipiche della zona. Di fronte alla terrazza palme della specie Chamaerops excelsa, adatte ai climi rigidi del biellese, elementi esotici molto apprezzati in numerosi giardini del Piemonte. Il giardino si fonde con l’antico vigneto, i proprietari infatti continuano la tradizione vitivinicola dopo il restauro dell’antico vigneto, producendo il “Villa Era” nebbiolo…cin cin!
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