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Valle Cervo

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Con i suoi 19 chilometri, la Valle Cervo è la seconda vallata del Biellese per lunghezza. È anche conosciuta come “Valle di Andorno”, ma per i Biellesi è la valle del Cervo, perché è l’impetuoso torrente che ne ha scolpito la storia e favorito lo sviluppo. La parte superiore della vallata è denominata “La Bursch”, che nell’antica parlata locale indicava la casa; si presenta spigolosa e aspra, offrendo segni evidenti dell’azione del manto glaciale. La vegetazione è composta da alberi di grande fusto quali i faggi ed i castagni, che offrono bellissimi scorci dai punti più panoramici. Nella parte bassa della vallata, sono ancora presenti i tanti stabilimenti industriali lungo il torrente.

 

I comuni della vallata sono:

Andorno Micca, Campiglia Cervo, Miagliano, Piedicavallo, Pralungo, Ronco Biellese, Rosazza, Sagliano Micca, Tavigliano, Ternengo, Tollegno, Zumaglia.

Sagliano Micca conserva integri i caratteri dell’architettura tradizionale e i segni di un’evoluzione civile rafforzatisi nel tempo lungo la strada maestra che hanno accentuato il senso di appartenenza alla comunità della popolazione originaria. La tradizionale attività di minatore e scalpellino diffusa nei secoli scorsi nel paese è legata alla vicinanza del territorio alle cave di sienite di Bogna e Balma, nei comuni limitrofi di Quittengo e San Paolo Cervo, e alla presenza di alcune miniere d’oro. A partire dal 1850, Sagliano diventò uno dei maggiori centri italiani per la produzione dei cappelli in feltro di pelo, con una lavorazione di alta qualità favorita, tra l’altro, dall’elevata professionalità delle maestranze; fra il 1891 e il 1958 a Sagliano Micca era attiva una stazione della ferrovia Biella-Balma, raccordata con il locale cotonificio Barbisio. Tra i saglianesi che hanno impresso un segno nella storia, il più noto è senza dubbio Pietro Micca (1677-1706), minatore ed eroe della difesa di Torino contro i francesi, che sacrificò la propria giovanissima vita per salvare la città; a ricordo dell’illustre e valoroso concittadino, Sagliano aggiunse al proprio nome quello di Micca. E oggi, lungo la via principale del paese, sorge ancora la sua modesta casa, con le molte lapidi murate che ricordano alcune sue ricorrenze commemorative e le visite ufficiali di personaggi illustri dell’Ottocento. Tra le chiese spicca l’Oratorio della SS. Trinità, sorge vicino al “Ponte della Trinità” alla confluenza del Torrente Moresca nel Cervo. Il piccolo edificio, a pianta ottagonale, venne eretto all'inizio del XVIII sec. incorporando una cinquecentesca cappella. Nell'interno si può ammirare un paliotto di legno intarsiato, con tre pannelli rappresentanti: l'ascensione, Cristo morto e la Pentecoste, opera di Carlo Gaspare Serpentiero (1716).

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