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Fuori porta

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Ogni tanto il Gruppo si concede qualche escursione al di fuori delle mura amiche. Del resto siamo in Piemonte, terra ricca di storia e diversità naturali e tradizioni antiche. In questa sezione potrete trovare i nostri scatti migliori.

Ancora un nostro “fuori porta”, questa volta sulla sponda sinistra del fiume Tanaro, in provincia di Cuneo, nel territorio del Roero per visitare il bellissimo Castello di Govone, nel comune omonimo. Il Castello si innalza sulla sommità di una collina, circondato da un vasto parco all’inglese e da un giardino pensile, ricco di aiuole, fontane ed alberi. La sua costruzione si perde nella notte dei tempi: è citato in un atto di vendita del 989, ma la costruzione attuale è opera dei Conti Solaro, Signori di Govone fin dal XIII secolo. Fu ricostruito per interessamento del Conte Roberto Solaro e del nipote Ottavio Francesco Solaro, al quale l’Architetto Guarino Guarini dedicò il progetto di ricostruzione del castello stesso. L’esecuzione dell’opera fu proseguita dagli eredi, che commissionarono il monumentale scalone di ingresso, realizzato con le sculture provenienti dalla Fontana d’Ercole della Reggia di Venaria Reale. Nel 1792, con la morte del Conte Amedeo Lodovico Solaro, che non contava diretti discendenti, il Castello e i beni passarono allo Stato. Successivamente venne acquistato da Vittorio Amedeo III Re di Sardegna. Dopo la sconfitta dei Piemontesi da parte delle truppe francesi, il Castello venne incamerato dalla Nazione Francese e nel 1810 fu messo all’asta e acquistato dal Conte Teobaldo Alfieri di Sostegno, che lo cedette nel 1816 al principe Carlo Felice, che riprese, in tal modo, il possesso del maniero. Nel 1819 Carlo Felice si occupò del rimodernamento del castello per farne la sua residenza estiva le opere furono progettate dagli architetti Giuseppe Cardone e Michele Borda. Alla sua morte, avvenuta nel 1831, passò alla vedova Maria Cristina, che, a sua volta, lo lasciò in eredità al nipote Ferdinando di Savoia Duca di Genova. Nel 1870 fu venduto alla casa bancaria Tedeschi di Torino. Fu poi acquistato dai signori Ovazza Segre che lo cedettero nel 1897 all’Amministrazione Comunale. Il Castello Reale di Govone fa oggi parte del circuito delle Residenze Sabaude piemontesi, che l’UNESCO ha inserito nella lista del patrimonio artistico mondiale. Grazie ad un’attenta e competente guida, abbiamo potuto visitare tutte le sale del piano nobile, rimanendo colpiti dagli affreschi del salone centrale in chiaroscuro, realizzati dal pittore Luigi Vacca, che ripropongono il mito di Niobe. Le decorazioni pittoriche degli appartamenti reali a soggetto mitologico sono opera invece di Carlo Pagani e Andrea Piazza. Abbiamo poi ammirato le raffinate decorazioni in legno di alcuni soffitti e i pregiati lavori di ebanisteria che arricchiscono i pavimenti e le porte, opera dello scultore Bonzanigo, e ci siamo soffermati a lungo nelle quattro sale che custodiscono preziose tappezzerie cinesi, espressione della moda del tempo. Usciti dal castello, percorrendo i bei viali del parco settecentesco opera dell’architetto paesaggista Xavier Kurten, abbiamo anche visitato il magnifico roseto, ricostruito sul catalogo del giardiniere Delorenzi del 1850 dove si citava una collezione di rose antiche nel giardino dei Savoia. Insomma, un meraviglioso gioiello incastonato tra le colline che merita una visita.

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